Il programma che l’OSI diretta da Markus Poschner propone il 4 ottobre è fra quelli più intriganti. Il pezzo forte della serata sarà la Quarta Sinfonia di Mahler, che vedrà la partecipazione del soprano Regula Mühlemann (in sostituzione dell'annunciata Hanna-Elisabeth Müller, che ha annunciato forfait causa malattia) nell’ultimo movimento dell’opera, strutturato in forma di Lied. Fin dalle prime note, questa sinfonia è ispirata proprio dal Lied che la conclude, il quale ci mostra il mondo attraverso gli occhi di un bambino. È per questo che la sinfonia ha un carattere infantile, grottesco, giocoso e allo stesso tempo dolcissimo. Mahler scrisse: "Mistico, confuso, inquietante, da far rizzare i capelli, è lo Scherzo. Ma subito dopo, nell'Adagio, dove tutto si dissolve, vedrete che le intenzioni non erano poi così cattive. E tutto è attraversato da una melodia divinamente serena e profondamente triste, sicché sorriderete e piangerete insieme".
Spicca inoltre la presenza, in apertura del concerto, di un brano di una ventina di minuti per sheng, millenario strumento cinese che è in pratica un piccolo organo a bocca formato da canne di bambù incastonate in una struttura di metallo. Lo suonerà il virtuoso Wu Wei. Il brano si intitola Šu, scritto dalla compositrice sudcoreana Unsuk Chin nel 2009, ricordando quando da bambina ascoltava il suono dello sheng in lontananza, dispersa tra le valli di montagna. Šu è un pezzo affascinante. Il nome deriva dalla tradizione egizia, legato al concetto di respiro e di aria. “L’ho eseguito innumerevoli volte in tutto il mondo, da Los Angeles a Tokyo, ma non mi era mai capitato di farlo in una chiesa. Non vedo l’ora di capire come verrà” ci confida Wu Wei.