Un lavoro prezioso che lo ha portato a vincere il Premio Casals nel 1963 e all’invito del leggendario violoncellista spagnolo, perchè lo raggiungesse come allievo ai suoi corsi di Puerto Rico. Con Casals, tenne anche un concerto al Festival estivo di Marlboro e da quel che lui racconta «fu un’esperienza davvero impressionante. Casals allora aveva 87 anni, ma sapeva ancora perfettamente cosa voleva dai suoi studenti e da quelli che suonavano vicino a lui». Poi dal ’74 Miklós ha insegnato all’Accademia Liszt di Budapest (vincendo il Premio Kossuth nel 1980 e il Bartók-Pasztory nell’87) e suonando via via in tutte le principali piazze del mondo musicale come Salisburgo, Praga e Berlino, fino al nord America, al Giappone e alla Cina. «In questi 40 anni il mondo è cambiato, anche per i violoncellisti» racconta oggi. «All’inizio del mio insegnamento gli studenti avevano uno stile molto individuale, oggi invece predomina un livello decisamente più uniforme. E la tecnica, con l’apparizione di nuove scritture contemporanee, è in parte cambiata». Dal ’75 ha suonato a stretto contatto con il pianista András Schiff (l’integrale di Beethoven per la Ecm, insignìta del premio annuale della critica discografica tedesca, nel 2005) oltre che con il Quartetto Keller. Molte e apprezzabili le sue registrazioni per Hungaroton, Sony, Decca, Col Legno, teldec e Erato.
