Per anni, da strabiliante violista barocco e filologo antico dalla dirompente curiosità, ci ha letteralmente deliziato con programmi centrati sulla musica nelle culture del mondo. Da qualche tempo però, il catalano Jordi Savall è tornato a scavare nella fertile civiltà del classicismo danubiano, che governa con la stessa meticolosità e il medesimo estro. Così, dopo il meraviglioso programma dedicato a “Folias & Romanescas” nel 2021, torna nuovamente al festival da direttore con i suoi giovani orchestrali del Concert Des Nations. Entusiasmante la sua scelta, con i due cruciali tasselli del vasto catalogo schubertiano, le Sinfonie «Incompiuta» e «La Grande».