Cresciuto in una famiglia numerosa e amante della musica, l’acclamato pianista francese Jean-Philippe Collard rimane sin da piccolo affascinato dal rituale della musica da camera in casa. A dieci anni si trasferisce nella capitale per frequentare il Conservatorio nazionale di musica di Parigi e partecipare a concorsi internazionali: otto anni di studio sotto la direzione esigente di Pierre Sancan, prima di essere proiettato sulla scena internazionale. Negli anni cruciali nei quali si forgia la maturità artistica, una bella amicizia lo ha legato a Horowitz, dal quale ha appreso il segreto del canto profondo e sostenuto, ciò che ne fa un virtuoso del lirismo in mezze tinte.
Collard vanta oggi una discografia che supera i cinquanta titoli e calca le più importanti scene musicali del vecchio continente e d’Oltre Atlantico, dalla Carnegie Hall al Teatro Colon di Buenos Aires, passando per il Théâtre des Champs Elysées e la Royal Albert Hall. Molto conosciuto in Francia, è apprezzatissimo negli Stati Uniti. Ha suonato con i più importanti direttori e con il gotha delle orchestre di tutto il mondo. Alle Settimane si è sinora esibito una sola volta, nel 1991 in trio con Augustin Dumay e Gary Hoffman.
La luce della ribalta non sembra tuttavia aver abbagliato il nostro pianista. Rimasto semplice e diretto, preferisce evocare i bei momenti della sua vita privata che i successi di pubblico: una vita di famiglia felice e le amicizie di lunga data che gli stanno molto a cuore.
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