O in un’altra occasione, dedicando un cd al fascinoso tango di Astor Piazzolla con gli artisti del Moritzburg Festival, la manifestazione di cui è fondatore e direttore artistico. Vogler è nato nel 1964 in Germania e attualmente vive fra Dresda e New York City: con la moglie (la violinista Mira Wang) e le sue due figlie. Strumentista prodigio ha iniziato a macinare scale e pezzi sul violoncello per bambini da quando aveva 6 anni dapprima studiando con il padre Peter, poi in seguito con Josef Schwab a Berlino, Heinrich Schiff a Basilea e ancora Siegfried Palm. A 20 anni Jan era violoncello di spalla alla Staatskapelle di Dresda, poi via via si è accaparrato molti riconoscimenti (Echo Award, European Cultural Award) fino ad essere eletto strumentista dell’anno nel 2014, per la sua incisione delle Suites di Bach. La sua vasta discografia comprende registrazioni per la Sony (Dvorák), opere live di Carter e Zimmermann per la Neos, Barber e Korngold per la Berlin Classics oltre a My Tunes, più un gradevole assortimento di melodie da Paganini a Kreisler e Rimsky-Korsakov. Nelle ultime stagioni si è esibito con una miriade di orchestre (Marijnsky, Oslo, Monaco, Curtis Symphoy, Cité de la Musique) collaborando con un gran numero di grandi intepreti. Eppure la sua filosofia è da tempo la stessa. «Cerco sempre di distribuire bene il mio tempo, questo è un po’ il mio segreto» racconta. «Di solito studio il violoncello al mattino, senza neppure rispondere al telefono o alle mail. Il pomeriggio e la sera invece sono dedicati in genere alla famiglia. In questo modo evito di mettere tutto sullo stesso piano».
