Dotato di una tecnica sopraffina, ammirato per “il suono espressivo e ricco di sfumature” (New York Times) e la sua abilità nel “far suonare il violoncello come una voce cantante” (Frankfurter Allgemeine Zeitung), Jan Vogler non è solo uno dei violoncellisti più richiesti dalle migliori orchestre, ma anche un artista innovativo che, esplorando tutti i limiti della sonorità del violoncello e stabilendo un intenso dialogo con compositori e artisti contemporanei, si è affermato eseguendo numerose prime mondiali di opere, alcune a lui espressamente dedicate, scritte dai più significativi autori contemporanei.
Fra le grandi orchestre con cui si è esibito, da ricordare la New York Philharmonic (con un memorabile il concerto diretto da Lorin Maazel per la riapertura della Frauenkirche di Dresda nel 2005), le Orchestre Sinfoniche di Chicago, Boston, Pittsburgh e Montréal, la Mariinsky Orchestra, la Sächsische Staatskapelle Dresden, la City of Birmingham, la London Symphony Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica di Vienna. Le collaborazioni con grandi direttori comprendono Andris Nelsons, Fabio Luisi, Sir Antonio Pappano, Valery Gergiev, Thomas Hengelbrock, Manfred Honeck e Kent Nagano, tra gli altri.
Jan Vogler registra dal 2003 per la Sony Classical, con cui ha pubblicato oltre 20 album.
Vogler ha anche collaborato con l’attore Bill Murray per il progetto musico-letterario "Bill Murray, Jan Vogler & Friends - New Worlds". L’innovativo programma ha attirato l’attenzione internazionale e riunito le opere di Twain, Hemingway, Whitman, Cooper, Bernstein, Bach, Piazzolla, Mancini, Gershwin e Foster in un’inaspettata ed emozionante esplorazione del rapporto tra letteratura e musica.
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© Photo: Jim Rakete