Compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale, ma soprattutto sublime sperimentatore, Holliger è nato a Langenthal, vicino a Berna. Ha studiato oboe, composizione e pianoforte tra Berna, Parigi e Basilea. Poi è stato premiato in molti concorsi internazionali (nel 1959 a Monaco di Baviera, nel 1961 a Ginevra) salendo immediatamente alla ribalta e facendosi conoscere anche all’estero. Solido tanto nel repertorio classico che in quello contemporaneo, bacchetta di riferimento in compagini come la Cleveland Orchestra, la Filarmonica di Vienna e la Chamber Orchestra of Europe, come compositore è diventato una figura di spicco dagli anni Ottanta, grazie a incontri decisivi con Boulez, Huber e il suo docente Sàndor Veress. Dalle sue composizioni emerge una viva immaginazione, nelle possibilità d’uso dello strumento e nell’avvicinamento timbrico al suono della voce umana. “E’ del tutto falso che io sia stato influenzato dall’elettronica” ha puntualizzato in un’intervista. «E’ importante che l’energia del suono divenga un mezzo di espressione, al di là della provenienza» dice. «A me piace pensare al suono come a un corpo biologico: di fatto basta variare le posizioni della mano o l’apertura delle chiavi per ottenere profili timbrici infinitamente diversi, carichi di fascino”. Le sue registrazioni sono disponibili su Teldec, Philips e ECM. Attualmente sta registrando le opere di Charles Koechlin in una serie di uscite per la SWR / etichetta Hänssler.