Se è vero che il quartetto per archi offre da sempre una significativa metafora in musica del dialogo tra gentiluomini, la serata con il Quartetto Gringolts elargisce un'infinità di spunti fra lampi di conversazione e confronti. Non solo per il legame logico, ferreo e coerente, che discende da Haydn e arriva a Schoenberg (per tornare nel finale al tardo romanticismo di Brahms) ma l’inequivocabile valore di questa formazione cameristica. Di stanza a Zurigo dal 2008, equilibrato e paritario (due donne e due uomini) anche nel suo assetto organico, il “Gringolts” rappresenta semplicemente il meglio di ciò che si può chiedere oggi ad un quartetto moderno, quanto a brillantezza e fascino interpretativo.