L’orchestra era nata due anni prima, come gruppo scelto da camera e organismo residente del commune di Örebro, naturalmente in Svezia. Giusto il tempo per crescere e poi, nel 2004 i quaranta orchestrali hanno festosamente debuttato in alcune sedi dei due continenti (London Proms di Londra, Lincoln Center di New York) passando attraverso il Mozart Mostly Festival. «La globalizzazione e i viaggi aerei intercontinentali hanno ridotto il mondo» ha scritto in una per quelle occasioni concertistiche il New York Times «e il suono internazionale è stato filtrato attraverso le molte differenze regionali, riguardo al timbro e all’interpretazione. Eppure ogni tanto arriva un suono caratteristico, fresco, come quello della Swedish Chamber Orchestra». Si sono così moltiplicate le esibizioni, da Vienna a Berlino al Festival dello Schleswig Holstein, come le collaborazioni con il pianista Lisiecki e il soprano Angelika Kirchschlager, oltre ai progetti speciali: nel dicembre del 2015 quello intitolato «Genesis – Bach’s
Brandeburgh Reborn», dove la raccolta-capolavoro di Bach serve da spunto per un insieme di commissioni chieste a compositori fra i quali Uri Caine, Brett Dean. Mark Anthony Turnage. Per non parlare della folta attività discografica alla Bis, culminata di recente nelle opere di Schubert, Dvorák, Ciaikovskij e Bruckner che hanno via via mostrato un livello non indifferente di tecnica e di maturià espressiva.