È stata a suo tempo l’enfant-prodige del pianoforte, la ragazza d’oro salentina che con un’energia prodigiosa ha conquistato medaglie e concorsi fra i più quotati, quindi il talento inserito dal New York Times fra i big riconosciuti dell’attuale arcipelago classico. Sempre più amata (e richiesta) per il rigore e la disciplina nel far rivivere i classici, insieme ad una sgargiante imprevedibilità tutta mediterranea. Il suo approdo al festival, parliamo naturalmente di Beatrice Rana, ha un programma irresistibile: in apertura i dolenti accordi della «Marche funèbre» di Chopin, come epilogo la profetica Sonata «Hammerklavier» di Beethoven.
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